Lucrezia Costa per Cellula

Lucrezia Costa è un’artista emergente nata a Roma e successivamente trasferitasi a Milano, città dove vive e lavora. Ha conseguito la laurea triennale in fotografia alla LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia e successivamente la laurea magistrale in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) con una tesi intitolata “La terra e il selvatico nell’arte: germogli di rinascita dopo la desertificazione contemporanea dell’immaginario”. In questo contesto ha ampliato la sua pratica approcciando il video, la performance, le installazioni e la scultura, tutti media che fanno parte della sua pratica a seconda del messaggio e del lavoro che sta progettando.

Lucrezia Costa ha iniziato la sua ricerca artistica in qualità di fotografa per poi muoversi e conoscere altri mondi come quello del video, della performance, della scultura e delle installazioni. Si esprime utilizzando mezzi eterogenei ma il filo conduttore è unico: raccontare il mondo per esorcizzare le paure e le difficoltà alla ricerca di una pacificazione interiore, necessità primaria da cui è partita la sua pratica. Se inizialmente l’arte era per lei strumento di cura, successivamente è diventata un’aspirazione continua alla perfezione formale idealizzata a tal punto da essere irraggiungibile. Ad oggi la sua pratica ha invece molto a che fare con l’imperfezione formale, il vernacolare e l’artiginalità di pezzi non perfetti ma unici. Utilizza materiali presenti in natura come pietre, terra, sabbia, ghiaia ed argilla, declinandole a seconda del medium usato. Ultimamente lavora molto con la terra e sul legame tra corpo umano e corpo del mondo. Si occupa del concetto di “crepa”, di “passaggio temporale” secondo la visione bergsoniana, di “scomodità fisica e mentale”, spesso elementi rivestiti di un’accezione negativa ma per lei spazi di nuove possibilità e immaginari.

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